Descrizione
Un bug in un’app o in un videogame può essere innocuo, anche divertente. Ma cosa succede se il bug si verifica in un apparato di controllo di volo o in un software di comunicacione o di progettazione? Il risultato può essere molto… costoso.
Fonti:
http://blog.celerity.com/the-true-cost-of-a-software-bug
https://crossbrowsertesting.com/blog/development/software-bug-cost/
https://raygun.com/blog/costly-software-errors-history/
https://www.computerworld.com/article/2515483/enterprise-applications/epic-failures--11-infamous-software-bugs.html
https://www.makeuseof.com/tag/worst-programming-mistakes-in-history/
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Crediti
Montaggio - Daniele Galano - https://www.instagram.com/daniele_galano/Voce intro - Costanza Martina Vitale
Musica - Kubbi - Up In My Jam
Musica - Light-foot - Moldy Lotion
Cover e trascrizione - Francesco Zubani
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Quella che segue è una trascrizione automatica dell'episodio.
Pensieri in codice, idee dal mondo del software a cura di Valerio Galano. Salve a tutti ragazzi e bentornati su Pensieri in codice. Per la puntata di oggi vorrei parlare di bug. Noi tutti siamo abituati ai bug nei nostri videogame, nei nostri social o nei nostri smartphone. Tuttavia nel corso della storia ci sono stati alcuni bug che seppur molto piccoli hanno causato danni economici enormi. Per questo episodio ho quindi pensato di stilare la lista dei dieci bug più costosi della storia. 1962 Cape Canaveral. La NASA lancia il mariner 1 verso Venere. Dopo soli 290 secondi dalla partenza la navicella inizia a deviare dalla rotta prestabilita. La situazione è irrecuperabile. L’ingegnere a terra è costretto ad attivare il sistema di autodistruzione. Inizialmente si pensa ad un sabotaggio ma ad una seconda analisi ci si accorge che il tecnico che ha ricopiato il software dal blocco note su di un calcolatore ha omesso un simbolo di punteggiatura, molto probabilmente un trattino. Per questo motivo il software a bordo della navicella non è stato in grado di compensare alcuna variazione di velocità. Il costo della navicella, andata completamente distrutta, fu all’epoca di 18 milioni di dollari. 19 giugno 1978 Connecticut. Il tetto del Hartford Coliseum crolla sotto il peso di una coltre di neve bagnata. Dalle indagini emerge che il software CAD utilizzato per la progettazione non era in grado di gestire più di una variabile per volta. Per questo motivo aveva calcolato la struttura del tetto tenendo in considerazione solamente il peso dei materiali stessi. Fortunatamente non ci furono vittime, ma i danni stimati furono di oltre 90 milioni di dollari. 1988. Uno studente della Cornell University, tale Robert Morris, decise di scrivere un software per qualcosa che definì lui stesso un innocuo esperimento. Questo software però mandò in crash centinaia di computer a causa di un errore di codifica. Lo studente fu multato per 10 mila dollari, ma il costo per sistemare i danni fu di oltre 100 milioni di dollari. Attualmente Morris è professore al MIT e il codice del suo innocuo esperimento è custodito presso l’università di Boston. Nel gennaio del 1990, 60 mila utenti della AT&T, una delle più grandi società di telecomunicazioni americane, si trovò nell’impossibilità di effettuare chiamate long distance, quelle che noi conosciamo come interurbane. Inizialmente si pensò ad un hackeraggio, successivamente però ci si rese conto che la AT&T, circa un mese prima, aveva effettuato alcune modifiche sui propri sistemi per incrementarne le performance e la velocità. Questo incremento di velocità però aveva portato a destabilizzare il sistema di bilanciamento del carico tra gli switch, causando il blocco a cascata di tutti e 114 gli switch disponibili. Le perdite estimate per AT&T furono di circa 60 milioni di dollari. Nel 1994 fu invece il turno di Intel. La nota società produttrice di processori lanciò sul mercato una linea di Pentium che risentiva di un problema nel calcolo delle operazioni matematiche che coinvolgevano i numeri in virgola mobile. In pratica c’era la possibilità di sbagliare il calcolo della decima cifra dopo la virgola. Dopo l’insurrezione dei consumatori, la Intel si offrì di sostituire tutti i processori a coloro che ne avessero fatto richiesta. Così il costo totale dell’operazione ammontò a circa 475 milioni di dollari. Nel 1996 invece l’ESA, l’agenzia spaziale europea, riuscì a battere il record del Mariner 1. Il responsabile a terra fu infatti costretto a premere il tasto di autodistruzione in ben 36 secondi dal lancio. Il software di controllo di volo dell’Aerian 5 infatti tentò di convertire un numero in virgola mobile a 64 bit in un intero a 16 bit causando il crash del computer principale e di quello di riserva che era perfettamente identico e montava lo stesso identico software. Il costo per lo sviluppo del razzo era stato di 8 miliardi di dollari e inoltre esso portava con sé come carico un satellite del valore di 500 milioni di dollari. 1998, di nuovo protagonista la NASA. Il Mars Climate Orbiter era una sonda progettata per studiare il clima e l’atmosfera di Marte. Questa sonda avrebbe dovuto appunto orbitare attorno al pianeta rosso ma si schiantò sulla sua superficie poiché tentò di orbitare troppo in basso. Dalle indagini venne fuori che il problema fu banalmente dovuto ad un errore di conversione tra il sistema inglese e quello metrico decimale a montare del danno 125 milioni di dollari. 2004, Regno Unito. Due agenzie governative, il Child Support Agency e il Department of Work and Pensions decisero di ristrutturare contemporaneamente i propri sistemi informatici. I software che ne risultarono furono talmente incompatibili da causare milioni di transazioni errate sia in eccesso che in difetto, riscossioni non effettuate e rallentamenti burocratici. Il costo per i contribuenti inglesi ammontò a un miliardo di dollari. Nell’agosto del 2009 una Lexus ES 350 si schiantò a oltre 150 mila orarie causando la morte di quattro persone. Prima dell’incidente uno dei passeggeri chiamò il 911 dicendo che l’auto era priva di freni e senza controllo. A novembre dello stesso anno la Toyota dovette richiamare 9 milioni di auto da tutto il mondo per correggere un bug nel software del sistema antibloccaggio dei freni. Il costo totale stimato per l’operazione fu di oltre 3 miliardi di dollari. Nell’agosto del 2012 in Night Capital Group, una delle più grandi società americane di servizi finanziari, inviò in automatico una serie di ordini di acquisto in contemporanea invece che nell’arco di giorni così come era stato previsto. Le perdite di questa operazione furono di ben quattro volte superiori ai guadagni. L’errore fu causato da un server all’interno della farm che non era stato aggiornato e pertanto eseguiva del codice obsoleto. Nell’arco di due giorni le azioni della società persero ben il 75 per cento e il totale delle perdite stimate fu di 440 milioni di dollari. Con questo siamo arrivati alla fine della nostra lista dei 10 bug più costosi della storia. Come abbiamo visto anche dei minimi errori possono provocare danni enormi. Spero che l’episodio vi sia piaciuto e come al solito vi invito a lasciare un commento per farmi sapere cosa vi è piaciuto, cosa no e se magari conoscete voi dei bug che ho dimenticato di inserire in questa lista. Per ora vi saluto e ci sentiamo al prossimo episodio di Pensieri in Codice.Nascondi