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con Valerio Galano

Il podcast dove si ragiona da informatici

Un informatico risolve problemi, a volte anche usando il computer

Riflessioni e idee dal mondo del software

Episodio del podcast

Espresso - ProtonMail (& ProtonVPN)

13 marzo 2022 Podcast Episodio 91 Stagione 2
Espresso - ProtonMail (& ProtonVPN)

Descrizione

ProtonVPN - https://go.getproton.me/SHN0
ProtonMail - https://go.getproton.me/SHMB

Attrezzatura:
Shure Microfono Podcast USB MV7 - https://amzn.to/3862ZRf
Neewer NW-5 Pannello fonoassorbente - https://amzn.to/3rysTFP

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Crediti

Sound design - Alex Raccuglia
Voce intro - Maria Chiara Virgili
Voce intro - Spad
Musiche - Kubbi - Up In My Jam, Light-foot - Moldy Lotion, Creativity, Old time memories
Suoni - Zapsplat.com
Cover e trascrizione - Francesco Zubani

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Quella che segue è una trascrizione automatica dell'episodio.

Ti do il benvenuto su Espresso, la rubrica di pensieri in codice in cui ci beviamo insieme un caffè ed io ti racconto di un libro, di un gadget, di un videogame o di qualsiasi altra cosa che mi ha colpito e che sono sicuro piacerà anche a te. Al termine dell’episodio, se riterrai che ti abbia dato un buon consiglio e vorrai offrire tu il prossimo caffè, potrai farlo acquistando dal link affiliato che trovi in descrizione o addirittura pensando di inviare un piccolo contributo per supportare il progetto. Trovi tutti i dettagli sul sito pensieriincodice.it, con due i. Oggi ti vorrei parlare di qualcosa che per le grandi aziende è perfettamente normale e ampiamente utilizzato, ma che invece nelle piccole e piccolissime realtà fatica ancora a trovare il suo spazio e ad essere compreso. Mi sto riferendo al servizio email professionale. Solitamente quando si tocca questo argomento con qualcuno, il pensiero quasi unanime è la domanda del perché dovrei pagare qualcosa che posso avere gratis. E in effetti esistono dei servizi, tra cui probabilmente i più conosciuti sono Gmail e Outlook, che forniscono degli indirizzi email gratuiti a chiunque si registri. Ma questo tipo di indirizzi proprio perché gratuiti hanno tutta una serie di limitazioni che a volte non è nemmeno facile spiegare e far comprendere al proprio interlocutore. Ora non vorrei dilungarmi troppo in questo episodio che dovrebbe essere un consiglio e non una spiegazione, ma per chiarire questo punto dobbiamo affrontare la cosa almeno su tre livelli. E c’è uno che riguarda la qualità, un altro la professionalità e un terzo la privacy barra sicurezza, diciamo così. Bene, velocemente partiamo dalla qualità, qualità del servizio. E a questo proposito un’email gratuita ha per forza di cose dei limiti. Magari sono limiti di spazio, quindi per archiviare le proprie email, o limiti all’invio, il numero di email che si può inviare, oppure ancora limitazioni del supporto che non è garantito ma gestito da volontari all’interno di una community. Ecco tutti questi sono limiti che non si manifestano immediatamente e che magari per un utilizzo blando o poco consapevole possono anche non manifestarsi mai, ma nel momento in cui dovessero essere raggiunti non ci sarebbe alcun modo per superarli mantenendo la gratuità del servizio. Il secondo livello poi riguarda la professionalità e paradossalmente non quella del servizio ma quella dell’utilizzatore. In molti contesti infatti, a partire da quello lavorativo, è importante anche nelle comunicazioni mantenere una certa immagine professionale e a questo proposito un dominio personalizzato nel indirizzo della casella email è il primo passo fondamentale. Serve infatti non solo a proiettare professionalità verso il proprio interlocutore ma anche a mantenere una certa consistenza di identità se si lavora all’interno di una piccola azienda o di un gruppo. Se hai mai fatto parte di un’azienda medio-grande te ne sarai reso conto, nel momento in cui ti assumono ti danno anche una casella email appartenente al loro dominio. A me capita perfino quando faccio delle consulenze come freelance di una certa durata. Qualunque sia la tua professione, se non l’hai già fatto, è qualcosa a cui dovresti pensare. Non sai quanto sia squalificante vedere il sito ad esempio di un avvocato e poi in fondo nei contatti trovare l’email avvocato taldeitali334chiocciolagmail.com. E la stessa cosa vale se fai parte di un’associazione, di un gruppo, se hai preso parte a un progetto. Ora certamente non è questa la sede e probabilmente non sono la persona più adatta per farti una lezione di web reputation, ma in generale come in tantissimi ambiti è indicato avere un sito web per affermare la propria presenza, anche per il dominio dell’email è più o meno la stessa cosa. In un certo senso è un modo per estendere questa presenza e questa consistenza d’immagine. E di solito da qui nasce la confusione. Perché? Perché chi magari ha capito questo concetto, che cosa fa? Passa da un servizio gratuito al server mail installato sull’hosting del proprio sito web. In pratica quando si acquista un dominio di solito vi si associa anche un servizio di hosting in modo da poter installare il proprio sito web. E in quello stesso pannello in molti casi si trova anche una serie di opzioni per attivare delle caselle email. Il problema però è che se quell’hosting non garantisce un servizio email professionale, e è improbabile che un contratto da 40€ l’anno lo includa, nell’utilizzo di quelle caselle si potrebbero verificare tutta una serie di piccoli problemi, niente di insormontabile ma se non altro fastidiosi. Ora, se per caso ti trovi o ti sei trovato in questa situazione, hai mai notato che le tue email, nel senso quelle che tu invii verso gli altri, spesso finiscono nello spam? O ti è mai capitato che un messaggio non venga recapitato perché il server da cui lo stai inviando è finito ad esempio in una blacklist? Ecco, certamente non si tratta di problemi irrisolvibili, si può utilizzare un altro indirizzo email per recapitare il messaggio, ma sono fastidiosi e fanno perdere tempo. E te lo dico, lo so molto bene perché anch’io stesso ho fatto questo percorso. Certo, ora è passato molto tempo, ma anch’io ho iniziato con un servizio free, sono stato poi assunto da una piccola azienda che aveva il proprio dominio per le caselle email e poi, una volta diventato freelance, sono passato anch’io per l’acquisto di un hosting e il tentativo di utilizzo delle caselle su quell’hosting, finché poi a un certo punto, esasperato dai vari piccoli problemi quotidiani, ho deciso finalmente di passare ad un servizio professionale. Quindi, dopo penso oltre 5 minuti di chiacchiere, eccoci finalmente al punto di questo episodio, e cioè il servizio di email professionale che utilizzo da ormai più di un anno con estrema soddisfazione. ProtonMail. ProtonMail potrebbe sembrare un servizio come tanti, d’altronde anche Google e Microsoft offrono il proprio servizio di email a pagamento, ma rispetto agli altri ha alcune differenze. Innanzitutto ha un prezzo abbordabile, e questo non guasta mai, e poi ha una particolare attenzione per la sicurezza e la privacy. Ora, se mi conosci un po’, saprai che per me questi sono aspetti molto importanti, quindi piuttosto che descriverti, che so, le interfacce o le caratteristiche tecniche che puoi tranquillamente vedere da te sul sito web, ti dirò più che altro quello che mi ha particolarmente colpito di questo servizio. Innanzitutto la sede in Svizzera fa sì che il trattamento dei dati sia totalmente compliant al GDPR, se non addirittura ad una legge quella svizzera che è ancora più restrittiva. In secondo luogo poi tutti i loro software sono open source ed implementano una tecnologia di criptografia zero access, che in pratica vuol dire che senza la password di accesso alla casella email non è possibile decodificare i messaggi e gli altri dati nemmeno avendo direttamente accesso al server. E a questo proposito, non so se lo sai, ma se le tue caselle sono hostate su un servizio di hosting non professionale è possibile che chi abbia accesso a tale pannello possa banalmente leggere e inviare email da tutte le caselle e la stessa cosa ovviamente vale per il provider. Ma tornando a ProtonMail, un’altra cosa che mi ha molto colpito è che periodicamente l’azienda fa fare degli audit da parte di altre aziende esterne specializzate in sicurezza e sul loro sito puoi trovare la documentazione prodotta in tali occasioni che attesta il livello di sicurezza delle strutture. E sempre sullo stesso sito hanno anche un blog educativo e se hai ascoltato l’episodio su Todoist sai per me quanto sia importante questo tipo di approccio. Insomma, Proton offre un servizio email con rubrica, calendario, un drive per caricare i file ed una vpn, tutto con criptografia end-to-end all’interno di un ecosistema di app e di siti web dal design intuitivo pulito e moderno e ad un prezzo abbordabile. Cosa vuoi più di così? Ok scherzi a parte, certamente non sto dicendo che Proton sia il servizio migliore del mondo è semplicemente quello con il quale mi sono trovato bene nell’ultimo anno e passa così bene che ho pensato di condividerlo anche con te. Però tu puoi farti la tua idea registrandoti banalmente all’account free. Una volta che avrai provato il servizio per quanto tempo vuoi e avrai capito se ti piace almeno quanto piace a me, potrai decidere se cancellare il tuo account, restare con la versione free o passare alla versione a pagamento per avere dei servizi aggiuntivi. L’unica cosa che ti chiedo è di non dimenticare di iscriverti utilizzando il link che trovi nella descrizione di questo episodio o sul sito di Pensieri in Codice così quando deciderai di acquistare il servizio professionale, cosa di cui sono abbastanza sicuro, aiuterai anche automaticamente questo podcast. Bene, per oggi ho parlato fin troppo, spero di averti convinto a provare ProtonMail, ti ringrazio per avermi ascoltato fin qui e ti ricordo che un informatico risolve problemi a volte anche usando il computer.

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