Descrizione
Tutti i giorni ci muoviamo sull’enorme ipertesto che forma il Web. Ma come è nato e da quali idee?
Fonti:
As we may think - https://www.theatlantic.com/magazine/archive/1945/07/as-we-may-think/303881/
A File Structure for The Complex, The Changing and the Indeterminate - http://cs.brown.edu/courses/cs196-9/p84-nelson.pdf
La storia dell’ipertesto - https://it.m.wikibooks.org/wiki/Filosofia_dell%27informatica/Storia_dell%27ipertesto
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Crediti
Montaggio - Daniele Galano - https://www.instagram.com/daniele_galano/Voce intro - Costanza Martina Vitale
Musica - Kubbi - Up In My Jam
Musica - Light-foot - Moldy Lotion
Cover e trascrizione - Francesco Zubani
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Quella che segue è una trascrizione automatica dell'episodio.
Salve a tutti e bentornati su Pensieri in Codice, il podcast in cui parliamo di argomenti presi dal mondo del software, di internet e della programmazione. Nella puntata della scorsa settimana, che se non avete ascoltato vi consiglio assolutamente di recuperare, abbiamo parlato di vari strati del web e quindi abbiamo visto quali sono le differenze tra web di superficie, deep web e dark web. Nel farlo abbiamo anche accennato al fatto che il web si basa principalmente su due tecnologie fondamentali, un protocollo di trasmissione e un linguaggio di codifica dei documenti che prendono rispettivamente il nome di HTTP e HTML. In entrambi questi acronimi la H e la T rappresentano l’abbreviazione del termine hypertext, cioè ipertesto. Un ipertesto, concetto definito dal filosofo statunitense Ted Nelson nel 1965, è in pratica un documento formato da più documenti che vengono collegati fra loro tramite parole chiave. In questi termini il web che noi tutti i giorni utilizziamo è di fatto la più grande, diffusa e conosciuta applicazione pratica del concetto di ipertesto. Google è un ipertesto, Facebook è un ipertesto, Wikipedia, Instagram, il sito delle poste, il sito della banca, il sito della vostra azienda, il sito il vostro sito personale. Sono tutti ipertesti e fanno parte di un unico grande ipertesto. Ma al di là della sua applicazione tecnica, che pur l’ha portato ad essere lo strumento più utilizzato al mondo, l’ipertesto rappresenta anche un momento di svolta nell’intera concezione dell’informatica e un punto di intersezione tra la cultura umanistica e quella scientifica. L’idea di un testo che si discosti dalla sua definizione classica inizia a muovere i primi passi dalla mente di un ingegnere di nome Vannevar Bush che propone un sistema di catalogazione dei documenti che non deve più essere limitato dalla rigidità dovuta all’utilizzo delle categorie. Poiché la mente umana lavora per associazione di idee e non per indicizzazione, secondo Bush il sistema di catalogazione del sapere umano deve essere caratterizzato, piuttosto che dalle categorie, da collegamenti logici fra le varie informazioni. In un articolo del 1945 intitolato As we may think, come possiamo pensare, Bush non si limita ad esprimere questa sua idea ma addirittura illustra il progetto di una macchina che sia in grado di organizzare la conoscenza seguendo schemi non lineari. Il nome che dà a questa sua invenzione è MEMEX. Il MEMEX permette di recuperare le informazioni non attraverso un sistema di classificazione ma basandosi sulla riproduzione dei percorsi associativi della mente umana permettendo così di spostarsi rapidamente da un’idea all’altra, da un argomento all’altro, muovendosi fra i documenti senza rimanere legati alla linearità del testo. Purtroppo la tecnologia di quegli anni non permette veramente a Bush di realizzare il MEMEX perché lo strumento di cui egli avrebbe avuto bisogno, e cioè il computer, non era ancora sufficientemente diffuso. Per questo motivo l’ingegnere statunitense può solo costruire una versione piuttosto limitata della sua macchina utilizzando una tecnologia in voga in quel periodo, e cioè il microfilm. Il massimo quindi che riesce a realizzare è un macchinario costruito nel corpo di un vecchio jukebox che per mezzo di un complicato sistema di leve e pulsanti permette all’utente di spostarsi da un microfilm all’altro seguendo poche e predeterminate biforcazioni. Nonostante ciò però l’idea del MEMEX avrà enormi impatti concettuali. Innanzitutto esso libera il testo dal legame fino ad allora imprescindibile con la carta. Almeno dal punto di vista teorico ogni accesso alle informazioni genera un percorso narrativo a sé stante e svincolato dalla linearità dei singoli documenti nell’archivio. In secondo luogo l’idea del MEMEX rende possibile almeno concettualmente l’accesso diretto alle informazioni, cosa che per noi oggi rappresenta la normalità e l’unico modo di districarsi all’interno di una mole immensa di dati disponibili. Il progetto del MEMEX nasce quindi come un’estensione della mente umana, uno strumento che ne completa e ne amplia le potenzialità. Quando Bush pubblica il suo articolo nel 1945 conosce già le potenzialità dei computer e immagina un mondo in cui quella tecnologia sarà alla portata di tutti e ritiene che ciò avverrà proprio in virtù del fatto che le informazioni saranno facilmente accessibili tramite rappresentazioni simili a quelle del pensiero umano. Nei pochi anni successivi il computer vive un periodo di grande espansione, soprattutto perché viene impiegato in campo scientifico grazie alle sue enormi capacità di calcolo. Questo finché nel 1965 un filosofo di nome Ted Nelson presenta una relazione dal titolo Una struttura di archivio per l’insieme, per il cambiamento e l’indeterminato. In questa relazione appare per la prima volta la parola ipertesto. Nelson illustra innanzitutto la sua idea di utilizzare i computer non solo come strumenti di calcolo ma anche per archiviare informazioni in documenti che possono poi essere modificati e le cui modifiche vengono anche storicizzate. In secondo luogo estende il pensiero di Bush proponendo un nuovo sistema di accesso a tali informazioni che sfrutti dei collegamenti, e cioè quelli che noi oggi conosciamo come link, per saltare da un argomento all’altro. Un tale sistema di gestione delle informazioni non dovrà soltanto mimare il comportamento del pensiero umano, come diceva Bush, ma dovrà anche dare la possibilità di modificare, espandere e collegare le informazioni all’infinito superando così i limiti tecnologici del memex. Tutto ciò ben quattro anni prima della nascita della prima rete di calcolatori. A partire da questo momento il concetto di informatica si trasforma da scienza del calcolo a scienza dell’informazione. Il computer infatti non è più solo da intendere come un mero strumento di calcolo ma anche come un supporto alla creatività dell’uomo e un archivio in continua espansione di tutto il sapere umano. Quello che si va delineando con queste teorie è un nuovo mondo permeato da una nuova disciplina e cioè l’informatica che è destinata a ricalcare ma anche a modificare l’attività del pensiero umano. La definizione di ipertesto di Nelson risulta dunque essere un metodo di gestione della conoscenza tramite l’utilizzo di calcolatori informatici che rendono possibile raggiungere le informazioni seguendo percorsi associativi. Tale ipertesto è un sistema modificabile costellato di relazioni e in continua espansione in cui la scrittura viene ad essere un processo in divenire. Non parliamo solo di una nuova tecnologia ma di un vero e proprio cambiamento nel modo di scrivere il sapere che fino a quel momento era considerato lineare e categorizzato. Nel 1972 con un palese riferimento all’articolo di Bush Nelson pubblica una relazione dal titolo as we will think cioè come penseremo nel quale afferma che l’ipertesto e cito testualmente dovrebbe diventare la forma di pubblicazione del futuro con la memorizzazione su computer non è necessario imporre nessuna sequenza al materiale il creatore di ipertesti può lasciare all’utente varie opzioni di salto e di ramazione. Ebbene ragazzi come al solito vi ringrazio per essere arrivati fino a questo punto e spero che l’episodio di oggi vi sia piaciuto e vi invito a condividere il vostro pensiero nei commenti. Prima di lasciarvi ne approfitto per ricordarvi che se volete potete unirvi al gruppo telegram di pensieri in codice e potete ascoltare tutte le puntate su speaker youtube spotify e itunes trovate tutti i link in descrizione per il momento vi saluto e vi auguro una buona giornata e alla prossimaNascondi