Descrizione
Una corsa automobilistica senza piloti.
Fonti:
Hello World. Essere umani nell’era delle macchine - https://amzn.to/3iswKjC
Wacky Races - https://it.wikipedia.org/wiki/Wacky_Races
Attrezzatura:
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Crediti
Sound design - Alex RaccugliaVoce intro - Maria Chiara Virgili
Voce intro - Spad
Musiche - Kubbi - Up In My Jam, Light-foot - Moldy Lotion, Creativity, Old time memories
Suoni - Zapsplat.com
Cover e trascrizione - Francesco Zubani
Mostra testo dell'episodio
Quello che segue è lo script originale dell'episodio.
Quelli che, come me, sono stati bambini negli anni ‘80, ricorderanno probabilmente un cartone animato prodotto da Hanna e Barbera dal titolo Wacky Races.
In Italia andò in onda sulla Rai e su molte reti regionali, e rimase nell’immaginario degli spettatori con il nome La corsa più pazza del mondo, tipologia di titolo che, per altro, in quel periodo andava per la maggiore.
La trama era tanto folle quanto semplice, in pure stile Hanna e Barbera: per 17 episodi, una serie di assurde automobili si affrontavano in una gara a tappe senza esclusione di colpi.
Tra i veicoli in gara si poteva trovare di tutto: un trattore di legno con le ruote fatte da seghe circolari, un carro armato, un biplano della prima guerra mondiale, un enorme masso guidato da cavernicoli e, perfino, una casa gotica su ruote con un drago all’interno che faceva sia da lanciafiamme che da propulsione aggiuntiva.
Ogni episodio si svolgeva in corsa su tracciati improbabili, con l’impiego dei più assurdi trucchi per sfruttare i vantaggi dati dalle caratteristiche delle insolite vetture e finiva puntualmente con un maxi-tamponamento o un’eliminazione sistematica dei corrente in gara.
Tutto normale, insomma, per un cartone animato disegnato negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘60.
Un po’ meno ordinario, invece, se si immagina una scena del genere nel deserto del Mojave nei primi anni 2000.
Eppure è proprio ciò che avvenne il 13 Novembre del 2004.
La DARPA, l’agenzia per la difesa statunitense, già famosa per progetti di un certo livello nel campo informatico come, ad esempio, Internet, organizzò per quel giorno una competizione inedita e un po’ folle: una gara tra veicoli a guida autonoma. Il DARPA Grand Challenge.
Si trattava del 2004, la guida autonoma era ancora un sogno ben lungi dall’apparire anche solo a portata di mano. La stessa DARPA era al lavoro sull’argomento da vent’anni e, dopo una spesa di mezzo miliardo di dollari, era ancora in alto mare.
Qualcuno nell’agenzia ebbe quindi l’idea di bandire questa gara nella speranza di trovare, fra i partecipanti, delle soluzioni interessanti da sviluppare.
Il percorso era tutt’altro che semplice: 230 chilometri di salite, discese, massi, ostacoli vari, corsi d’acqua, strettoie e campi aperti.
Ad ogni modo, la risposta fu entisiastica: 106 squadre presentare altrettanti veicoli degni del cartone animato di Hanna e Barbera. C’erano monster truck, dune buggy, carri armati, motociclette.
Mancavano ovviamente gli armamenti, quelli non furono necessari a far concludere il tutto come in un episodio di Wakcy Races.
Innanzitutto, gli organizzatori dovettero fare alcune verifiche e selezionarono solo 15 partecipanti come abbastanza sicuri da poter affrontare il percorso.
Ma, nonostante ciò, la gara si concluse dopo appena 11 chilometri.
Uno dei veicoli si ribaltò prima di partire.
La moto cadde poco dopo la linea di partenza.
Altre vetture si fermarono contro ostacoli vari: massi, staccionate, filo spinato, fossi.
La mia preferita è un’auto che rimase bloccata fra due cespugli trasportati dal vento. In pratica, trovandosene uno davanti e l’altro dietro e credendoli ostacoli inamovibili continuò a fare manovra avanti e indietro finché qualcuno non andò a liberarla. Ovviamente fu squalificata.
Il risultato migliore lo ottenne il veicolo della Carnegie Mellon University che raggiunse appunti gli 11 chilometri di distanza prima di bloccarsi su di un pendenza e rimanere lì a slittare fino a dar fuoco agli pneumatici.
Tutto ciò potrebbe sembrare un disastro. Potrebbe risultare difficile immaginare come sia possibile che oggi, dopo nemmeno vent’anni, aziende automobilistiche, come ad esempio Tesla, siano in grado di produrre auto che rivelano un buon livello di autonomia nella guida.
Beh, in realtà, quell’ecatombe di veicoli rappresentò un enorme passo avanti. Le idee si raffinarono, i progetti migliorarono, e, dopo solo un anno, nel 2005, l’edizione successiva della gara vide tutti i concorrenti battere il record degli 11 chilometri e ben cinque, completare l’intero percorso senza assistenza umana.
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