Descrizione
A volte basta poco per migliorare la qualità delle proprie videoconferenze. In questo episodio vediamo qualche piccolo consiglio per una didattica a distanza più serena.
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Crediti
Montaggio - Daniele Galano - https://www.instagram.com/daniele_galano/Voce intro - Costanza Martina Vitale
Musica - Kubbi - Up In My Jam
Musica - Light-foot - Moldy Lotion
Cover e trascrizione - Francesco Zubani
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Quella che segue è una trascrizione automatica dell'episodio.
Pensieri in codice, idee dal mondo del software a cura di Valerio Galano. Salve a tutti e ben ritrovati su Pensieri in codice. Oggi parliamo di didattica digitale integrata o DD o didattica a distanza come veniva chiamata qualche mese fa. In pratica parliamo di questa nuova attività che consiste nel fare lezione su zoom, su meet o in generale in videoconferenza. Attività che tuttavia per chi lavora nel campo dell’informatica è una prassi ormai piuttosto consolidata e per questo motivo so già che molti altri podcaster e molti youtuber ne hanno già parlato. Chi per criticare le modalità con cui è stata introdotta, chi invece per cercare di dare consigli su quale hardware utilizzare, quale acquistare eccetera. Mi pare quindi superfluo ripetere cose già dette da così tante voci, molte delle quali più autorevoli di me e pertanto in questo episodio quello che vorrei fare è provare a dare qualche piccolo consiglio di comportamento che possa aiutare a migliorare la propria esperienza quando si svolge questa attività che per molti è completamente nuova e sconosciuta. Questa puntata parlerà quindi di come sfruttare al meglio quello che già si ha a disposizione e solo nella parte finale ci sarà qualche piccolo consiglio su strumenti che è possibile acquistare per migliorare la propria esperienza e il livello della didattica in generale. Per questo motivo posso capire che molti degli ascoltatori abituali di Pensieri in Codice potrebbero non essere interessati a questo episodio, tuttavia vi chiedo comunque se è possibile di ascoltarlo e di condividerlo eventualmente con studenti e insegnanti. Chissà che magari non possa contribuire a migliorare la situazione di qualcuno. Se poi tu che mi stai ascoltando sei proprio un insegnante o uno studente e hai la possibilità di spendere qualcosa per migliorare l’ambiente nel quale ti trovi a svolgere didattica a distanza, allora ti lascio in descrizione l’episodio di Pensieri in Codice sullo smart working. Lì troverai tante informazioni su come allestire la tua postazione, su quali hardware utilizzare, che fondamentalmente sono valide anche per la didattica. Nel corso degli ultimi mesi ho avuto la possibilità di osservare alcune lezioni a distanza e riflettendo un po’ sulle varie difficoltà che ho visto affrontare mi sono reso conto che molte di esse derivano non necessariamente dall’hardware o da problemi tecnici, quanto piuttosto da piccole incomprensioni di chi utilizza questi strumenti. La mia percezione infatti è stata che, a prescindere dal fatto che utilizzassero un pc, uno smartphone o un tablet, le persone tendessero a dimenticare che si tratta di device, di strumenti notevolmente complessi. Abituati infatti ad averli in tasca o sulla scrivania, le persone tendono a dimenticare che anche una cosa relativamente semplice come una videochiamata è in realtà l’interazione di moltissimi fattori non banali. Quando infatti si avvia una videoconferenza, ad esempio su Meet, è necessario che tutta una serie di elementi lavorino contemporaneamente in armonia, pur volendo tralasciare la parte complicata di elaborazione delle immagini, pensiamo solo al fatto che durante la chiamata entrano in gioco una webcam, un microfono, delle casse o delle cuffie, un software che raccoglie tutte queste informazioni, le codifica e le spedisce, un device, cioè un pc o uno smartphone che ospita il software, una connessione ad internet sulla quale vengono spedite e ricevute le informazioni, insomma si tratta di un meccanismo complesso e per questo motivo possono effettivamente esserci dei problemi. Ma per quello che ho potuto constatare, diciamo che i problemi si possono dividere in due gruppi. Il primo di questi gruppi l’ho definito quello dei problemi permanenti. Si tratta di problemi che si presentano sempre, che possono riguardare l’hardware, ad esempio un microfono che non funziona o una webcam guasta, o possono riguardare il software, ad esempio il programma di videoconferenza che all’improvviso va in crash o che non riconosce il microfono per cui non riesce a inviare la nostra voce. Si tratta di un tipo di problemi che le persone sono più facilmente in grado di affrontare, nel senso che nel momento in cui si rendono conto che qualcosa non funziona cercano l’aiuto di qualcuno che ne capisca più di loro e che possa sistemare il problema in maniera definitiva. Io ovviamente vi consiglio sempre in questi casi di rivolgervi a un professionista e non al cuginetto che è bravo e smanettone con il pc, perché in realtà la soluzione trovata da quest’ultimo non sempre è la migliore, ma in generale i problemi permanenti sono evidenti e risolvibili. Quelli che invece sembrano disturbare di più il processo di didattica sono invece il secondo gruppo di problemi che ho battezzato problemi temporanei. Si tratta di quei problemi che a volte si manifestano e a volte no, un po’ come quando la macchina fa un rumorino, la portate dal meccanico e quando arrivate all’officina la macchina ha smesso di fare quel rumore. Pertanto sono problemi molto più complicati da affrontare, nel senso che proprio come il rumorino che fa la vostra auto è più difficile mostrare a un tecnico quale sia il sintomo e in questo modo è più difficile ottenere una cura. Sto parlando ad esempio del microfono che ieri funzionava e oggi non funziona più, magari domani funzionerà di nuovo. Oppure del fatto che ieri il video funzionava perfettamente e invece oggi non riesco a seguire la lezione perché magari la condivisione del desktop del professore va a scatti. Bene, tutto questo tipo di problemi sono temporanei perché causati da condizioni esterne che possono variare di giorno in giorno. Ad esempio il video potrebbe andare a scatti perché oggi la nostra linea è più carica rispetto ai giorni precedenti. Oppure il microfono e le cuffie potrebbero non funzionare perché durante la giornata il driver della scheda audio è andato in crash e non ce ne siamo resi conto. E dunque in questo episodio affronteremo proprio questi problemi temporanei, illustrando qualche consiglio e qualche comportamento da tenere al fine di mitigarne gli effetti. Tali problemi infatti hanno delle cause sulle quali si può tentare di operare anche semplicemente cambiando il modo in cui si utilizzano gli strumenti. Se ad esempio il nostro device si muove a scatti è possibile che ci siano alcuni software o delle app in background che stanno consumando risorse togliendone alla nostra videoconferenza. Oppure se la webcam non si attiva magari è perché è già stata impegnata da un altro software. O ancora se la nostra voce, la nostra immagine non arrivano in modo fluido ai nostri interlocutori o se al contrario è a noi che non arriva la loro voce o la loro immagine in modo fluido forse ci sono altri software o addirittura altri dispositivi sulla nostra rete che stanno consumando la banda e quindi rallentano la nostra connessione a internet. In generale i motivi possono essere tantissimi e quindi non ha molto senso elencarli tutti. Quindi passiamo semplicemente a vedere un po’ di comportamenti che se messi in atto ci danno buone probabilità di mitigare l’effetto di moltissime di queste condizioni esterne. Cominciamo col vedere che cosa possiamo fare ogni giorno poco prima di iniziare la nostra lezione. Innanzitutto riavviamo il modem o il router cioè quel piccolo apparecchio che ci permette di collegarci a internet. Questo perché, che ci crediate o no, anche all’interno di questo piccolo strumento sono presenti i processori e memorie come ad esempio la memoria ram e se il software installato non è perfettamente ottimizzato allora con il tempo potrebbe tendere a saturare questa memoria e quindi a peggiorare le prestazioni. In pratica un riavvio non fa mai male. Se non sapete come fare molto semplicemente potete togliere la spina di alimentazione, contare fino a 5 e reinserirla. Mi raccomando tenete presente che la riaccensione può richiedere anche qualche minuto. Come seconda operazione poi riavviamo anche il nostro dispositivo, quello che utilizzeremo per la didattica, che sia uno smartphone, un tablet o un pc. Questo perché se in precedenza abbiamo utilizzato altri software o altre app anche se li abbiamo chiusi non è detto che essi abbiano liberato le risorse e quindi un bel riavvio serve a ripulire un po’ il sistema e a ricaricare tutti i driver da capo. Terza cosa facciamoci un giro della casa e spegniamo tutti i dispositivi non indispensabili. Ad esempio se dobbiamo fare lezione l’altro pc con il browser aperto sulla pagina di facebook non ci serve. Così come non ci serve che la playstation o qualsiasi altra console stia accesa a scaricare aggiornamenti e in particolare per le console vi consiglio anche di togliere la spina dell’alimentazione. Questo perché molto spesso queste tendono ad aggiornarsi anche quando sono spente, a meno che non sappiate come configurarle diversamente. Infine se per la didattica utilizzate un pc subito dopo il riavvio andate a chiudere quei software che consumano molta banda ad esempio Dropbox, Google Drive, Steam e tutto quello che scarica file in modo massivo. Ora se ve lo state chiedendo con queste prime semplici operazioni quello che abbiamo fatto è stato semplicemente mettere i nostri dispositivi nella miglior condizione possibile subito prima di iniziare la nostra lezione. Ora invece vediamo come comportarci durante la chiamata per renderla il meno fastidiosa possibile per noi e per gli altri. Innanzitutto utilizziamo delle cuffie. Per smartphone o tablet servono quelle cuffiette con auricolari e microfono. Per il pc invece è possibile utilizzare anche delle cuffie per ascoltare la musica quindi senza microfono. Questo perché in generale il microfono è integrato nel pc. La cosa importante è che siate solo voi a sentire l’audio in uscita dal dispositivo. Questo innanzitutto per non disturbare tutti gli altri che sono in casa con voi e in secondo luogo perché se ascoltate dalle casse quando poi aprite il microfono per parlare l’audio in uscita dalle casse rientra nel microfono e questo crea un effetto fastidiosissimo sia per voi che state parlando sia per chi vi ascolta che probabilmente non riesce a capire granché. Per questo stesso motivo è anche buona educazione quando non si sta parlando chiudere il microfono. In questo modo non disturbiamo chi sta parlando, evitiamo che i rumori ambientali disturbino tutti gli altri che stanno ascoltando e infine sentiamo anche noi meglio l’interlocutore perché non so se ci avete fatto caso ma la maggior parte di questi software di videoconferenza quando due persone parlano contemporaneamente tendono a degradare eccessivamente l’audio e tutto questo si può semplicemente evitare mutando il proprio microfono. Infine sempre riguardante il microfono non serve urlare se dall’altra parte non ci sentono solitamente i motivi sono o che abbiamo il volume del nostro microfono troppo basso e quello si può cambiare dalle impostazioni del sistema operativo o del software di videoconferenza oppure in realtà quando qualcuno dice che non sente molto spesso vuole intendere che non capisce e per questo è meglio chiedere a tutti gli altri compresa la persona che non ci sente di chiudere i microfoni così come dicevamo poco fa. Aumentare invece il volume della nostra voce serve solo a disturbare chi ci sta intorno e probabilmente a superare il livello di cattura del nostro microfono e quindi produrre una serie di suoni gracchianti. In ultimo se invece ci dicono che la nostra voce e la nostra immagine vanno a scatti un trucco abbastanza semplice per migliorare la situazione è quello di disattivare il video questo perché la traccia video consuma molta più banda della traccia audio in questo modo alleggeriremo la nostra linea internet permettendo alla voce di viaggiare in modo più regolare. Abbiamo dunque parlato di qualche piccolo comportamento da assumere prima e durante la lezione ma le cose che possiamo fare per la nostra didattica non finiscono qui infatti se volessimo arrivare più preparati alla nostra lezione potremmo ad esempio adoperarci nel disinstallare dai nostri dispositivi tutto quello che non ci è indispensabile mi riferisco al giochino che non usiamo da un anno o più a tutte quelle app che magari abbiamo installato per provarle e poi sono rimaste sul nostro smartphone solitamente non ci pensiamo ma tutti questi software che restano installati sui nostri dispositivi rappresentano comunque lavoro che i dispositivi devono operare e quindi sono consumo di risorse che potrebbero risultare preziose nel momento in cui stiamo facendo lezione e sempre in quest’ottica una cosa molto utile che potremmo fare sarebbe quella di lasciare i nostri dispositivi accesi e collegati all’alimentazione elettrica e ad internet anche nei momenti in cui non ci servono e non li stiamo utilizzando in questo modo daremmo loro la possibilità di scaricare e installare tutta una serie di aggiornamenti che naturalmente scaricano e installano approfittando di momenti nei quali queste operazioni non disturbano il nostro lavoro ad esempio infatti è molto meglio che windows scarichi i suoi aggiornamenti nel pomeriggio o in serata e non durante la nostra lezione e stessa cosa vale per lo smartphone o per il tablet se mentre sto seguendo una lezione il device decide di scaricare e installare l’aggiornamento di una ventina di applicazioni è probabile che io mi perda anche qualche minuto di lezione infine in generale ogni volta che dovete utilizzare uno particolare strumento che sia nuovo o che non state utilizzando da un po’ di tempo prima di trovarvi nella condizione di avere i problemi fate dei test fate delle prove chiamate un amico o un conoscente e provate l’audio il video il microfono le casse le cuffie e tutto il resto e se qualcosa non è andato e avete dovuto correggerlo ad esempio un volume la configurazione di un dispositivo piuttosto che un altro l’aggiornamento di un software o di un app allora prima di decidere che è tutto a posto fate un riavvio e riprovate questo perché non c’è cosa peggiore che spegnere il computer la sera con tutto funzionante e riaccenderlo il mattino successivo quando poi effettivamente ci servirà e trovare che in realtà qualcosa ancora non funziona infine fino ad ora abbiamo parlato fondamentalmente di comportamenti che possono essere attuati a costo zero ora però mi sento di consigliarvi uno strumento qualcosa che in realtà se non l’avete dovreste acquistare ma che per quello che ho visto rappresenta una vera e propria svolta in questo tipo di attività sto parlando della tavoletta grafica ne esistono di due tipi con e senza monitor e in pratica si tratta nel primo caso di una specie di piccolo tablet e nel secondo di un grosso touchpad ma per entrambi è possibile letteralmente scrivere a mano all’interno di programmi di disegno e questo potrebbe essere utilissimo per professori ad esempio di scienza o matematica o fisica per scrivere formule esercizi e anche per i ragazzi magari per svolgere tali esercizi che con il mouse risulta abbastanza complicato ovviamente ne esistono vari modelli più o meno costosi e sinceramente se avete la possibilità vi consiglio quella con il monitor io ne ho acquistata una per mia moglie che insegna matematica e scienze e lei ne è davvero entusiasta se invece siete disposti a fare un po di allenamento potreste trovare grandi benefici anche dal modello senza monitor in ogni caso vi lascio in descrizione un paio di link così potete darci un’occhiata bene direi che per oggi è tutto io spero di avervi dato dei consigli utili ma voi in ogni caso fatemi sapere quali altri tipi di problemi incontrate e magari possiamo provare a trovare una soluzione insieme mi potete scrivere su telegram su twitter su instagram e via email trovate tutto in descrizione o in ogni caso vi basta cercare valerio galano su google e trovate tutti i miei contatti a me non resta altro che ringraziarvi per l’ascolto darvi appuntamento al prossimo episodio e ricordarvi che un informatico risolve problemi a volte anche usando il computerNascondi