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con Valerio Galano

Il podcast dove si ragiona da informatici

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Riflessioni e idee dal mondo del software

Episodio del podcast

Snippet - La trackball

19 giugno 2022 Podcast Episodio 105 Stagione 2
Snippet - La trackball

Descrizione

A prima vista, una trackball potrebbe sembrare semplicemente un vecchio mouse alla rovescia. Hai presente, no? Prima dei mouse ottici, esistevano quelli che sul fondo aveva una piccola sfera il cui rotolamento sul piano di lavoro, imprimeva il movimento al cursore sullo schermo.

Ma in realtà, chi ha avuto la possibilità di utilizzarla, ti potrà facilmente dire che una trackball è molto di più.

Questo fantastico strumento di puntamento ha visto la luce subito dopo la seconda Guerra Mondiale, come parte di un avanzatissimo sistema radar della Marina Militare Inglese chiamato Comprehensive Display System (CDS).

In quel periodo, il CDS aveva lo scopo di calcolare le gli spostamenti dei velivoli basandosi su tutta una serie di coordinate iniziali che l’operatore inseriva per mezzo di un joystick. Ma per Ralph Benjamin, ingegnere e scienziato che lavorava al progetto, quel tipo di periferica di input non era abbastanza funzionale ed elegante.

Per questo motivo, egli progettò il Roller Ball, un sistema ti tracciamento basato, invece che su di una leva orientabile, su di una sfera che poteva essere ruotata in tutte le direzioni.

Purtroppo, il CDS andò comunque in produzione nella sua versione con il joystick e l’idea del Roller Ball restò solo un prototipo. Tra l’altro, anche sottoposto a segreto militare per i successivi anni.

Quello strano nuovo controller, però, aveva comunque aperto un mondo nelle menti di una serie di altri ingegneri che avevano potuto conoscere o lavorare al CDS. Pochi anni dopo, quindi, il DATAR, un sistema radar di tracciamento sviluppato dalla Marina Militare Canadese, montava proprio come principale periferica di input una grossa sfera (per la precisione: una sfera regolamentare di five-pin bowling, una versione del gioco del bowling molto diffusa in Canada).

Dopo altri 15 anni, poi, nel 1966, una compagnia americana, la Orbit Instrument Corporation, produsse il primo device chiamato X-Y Ball Tracker, soprannominato Trackball, che divenne molto comune nei sistemi radar per il controllo del traffico aereo.

Nel corso del tempo, con la diffusione delle tecnologie legate al computer e, più nello specifico ai PC e Mac, la trackball, se pur molto in ombra rispetto al suo fratello, il mouse, ha avuto un certo successo in vari ambiti.

Nacquero alcuni videogame pensati per essere giocati specificamente con una trackball.

Alcuni joypad per console, includevano una piccola trackball.

Perfino alcuni modelli del celebre smartphone Blackberry, montavano una mini-trackball tra lo schermo e la tastiera.

Le moderne di tackball, invece, ancora attualissime e vendute dai maggiori produttori di periferiche per PC, non hanno nulla da invidiare ai seppur più conosciuti e diffusi mouse.

Sono efficienti, ergonomiche, molto precise e funzionano anche su superfici irregolari, trasparenti e, in generale, non adatte all’uso del mouse. Non c’è bisogno di tappetini, di piedini di ricambio, di pulizia del ripiano o del fondo del device.

In linea di massima, possiamo dire che le trackball più comuni sono essenzialmente di due tipi. Uno sul quale si usa solo il pollice per muovere la sfera, ed un altro in cui si usa invece l’intero palmo. Con le altre dita, poi si premono i pulsanti, click destro, sinistro, rotella, avanti, indietro, ecc.

Personalmente, utilizzo di tanto in tanto anche io delle trackball. Non sono il mio sistema preferito, ma conosco chi le trova nettamente superiori ai mouse. Per la cronaca in questo momento ne possiedo due modelli della Logitech di quelli che si utilizzano con il pollice, tra cui una MX Ergo che è davvero di ottima qualità.

Se ripenso a quando ero piccolo, poi, ricordo di aver utilizzato per un lungo periodo e con molta soddisfazione una tastiera che includeva una trackball da palmo. Sulla destra del tastierino numerico era presente questa grossa sfera rossa che si poteva muovere, appunto, con il palmo o con la punta delle dita, mentre sulla sinistra, sotto il tasto Control, erano posizionati i due click, destro e sinistro.



Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Trackball

Attrezzatura utilizzata:
Shure Microfono Podcast USB MV7 - https://amzn.to/3862ZRf
Neewer NW-5 Pannello fonoassorbente - https://amzn.to/3rysTFP

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Crediti

Sound design - Alex Raccuglia
Voce intro - Maria Chiara Virgili
Voce intro - Spad
Musiche - Kubbi - Up In My Jam, Light-foot - Moldy Lotion, Creativity, Old time memories
Suoni - Zapsplat.com
Cover e trascrizione - Francesco Zubani

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Quello che segue è lo script originale dell'episodio.

A prima vista, una trackball potrebbe sembrare semplicemente un vecchio mouse alla rovescia. Hai presente, no? Prima dei mouse ottici, esistevano quelli che sul fondo aveva una piccola sfera il cui rotolamento sul piano di lavoro, imprimeva il movimento al cursore sullo schermo.

Ma in realtà, chi ha avuto la possibilità di utilizzarla, ti potrà facilmente dire che una trackball è molto di più.

Questo fantastico strumento di puntamento ha visto la luce subito dopo la seconda Guerra Mondiale, come parte di un avanzatissimo sistema radar della Marina Militare Inglese chiamato Comprehensive Display System (CDS).

In quel periodo, il CDS aveva lo scopo di calcolare le gli spostamenti dei velivoli basandosi su tutta una serie di coordinate iniziali che l’operatore inseriva per mezzo di un joystick. Ma per Ralph Benjamin, ingegnere e scienziato che lavorava al progetto, quel tipo di periferica di input non era abbastanza funzionale ed elegante.

Per questo motivo, egli progettò il Roller Ball, un sistema ti tracciamento basato, invece che su di una leva orientabile, su di una sfera che poteva essere ruotata in tutte le direzioni.

Purtroppo, il CDS andò comunque in produzione nella sua versione con il joystick e l’idea del Roller Ball restò solo un prototipo. Tra l’altro, anche sottoposto a segreto militare per i successivi anni.

Quello strano nuovo controller, però, aveva comunque aperto un mondo nelle menti di una serie di altri ingegneri che avevano potuto conoscere o lavorare al CDS. Pochi anni dopo, quindi, il DATAR, un sistema radar di tracciamento sviluppato dalla Marina Militare Canadese, montava proprio come principale periferica di input una grossa sfera (per la precisione: una sfera regolamentare di five-pin bowling, una versione del gioco del bowling molto diffusa in Canada).

Dopo altri 15 anni, poi, nel 1966, una compagnia americana, la Orbit Instrument Corporation, produsse il primo device chiamato X-Y Ball Tracker, soprannominato Trackball, che divenne molto comune nei sistemi radar per il controllo del traffico aereo.

Nel corso del tempo, con la diffusione delle tecnologie legate al computer e, più nello specifico ai PC e Mac, la trackball, se pur molto in ombra rispetto al suo fratello, il mouse, ha avuto un certo successo in vari ambiti.

Nacquero alcuni videogame pensati per essere giocati specificamente con una trackball.

Alcuni joypad per console, includevano una piccola trackball.

Perfino alcuni modelli del celebre smartphone Blackberry, montavano una mini-trackball tra lo schermo e la tastiera.

Le moderne di trackball, invece, ancora attualissime e vendute dai maggiori produttori di periferiche per PC, non hanno nulla da invidiare ai seppur più conosciuti e diffusi mouse.

Sono efficienti, ergonomiche, molto precise e funzionano anche su superfici irregolari, trasparenti e, in generale, non adatte all’uso del mouse. Non c’è bisogno di tappetini, di piedini di ricambio, di pulizia del ripiano o del fondo del device.

In linea di massima, possiamo dire che le trackball più comuni sono essenzialmente di due tipi. Uno sul quale si usa solo il pollice per muovere la sfera, ed un altro in cui si usa invece l’intero palmo. Con le altre dita, poi si premono i pulsanti, click destro, sinistro, rotella, avanti, indietro, ecc.

Personalmente, utilizzo di tanto in tanto anche io delle trackball. Non sono il mio sistema preferito, ma conosco chi le trova nettamente superiori ai mouse. Per la cronaca in questo momento ne possiedo due modelli della Logitech di quelli che si utilizzano con il pollice, tra cui una MX Ergo che è davvero di ottima qualità.

Se ripenso a quando ero piccolo, poi, ricordo di aver utilizzato per un lungo periodo e con molta soddisfazione una tastiera che includeva una trackball da palmo. Sulla destra del tastierino numerico era presente questa grossa sfera rossa che si poteva muovere, appunto, con il palmo o con la punta delle dita, mentre sulla sinistra, sotto il tasto Control, erano posizionati i due click, destro e sinistro.


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